Caratterizzare un personaggio

Pubblicato il 20/10/2025 | Aggiornato il 22/10/2025 | Categoria: consigli

Dare un carattere a un personaggio rappresenta uno dei passi critici della stesura di qualsiasi racconto. Questa considerazione vale indipendentemente dal peso del personaggio. Che sia il protagonista o che sia l’antagonista poco importa. In fin dei conti, il lettore deve sempre avere ben chiaro il carattere di un personaggio. Nella scrittura, definire gli aspetti interiori di uno degli attori è un processo che assume una valenza ancora più importante dell’aspetto fisico. Personaggi piatti o troppo complessi, alla lunga, stancheranno il lettore che spesso li dimenticherà. Personaggi instabili invece confonderanno il lettore spingendolo a leggere il racconto con svogliatezza o, peggio ancora, ad abbandonarlo.

In questo articolo vedremo come sia possibile definire, nel modo più semplice possibile, le caratteristiche emotive ed attitudinali di un personaggio e scopriremo come sia facile cadere in degli errori che possono pregiudicare la qualità globale del libro. 

Definire prima, scrivere poi 

Uno degli errori più comuni sul quale la maggior parte degli scrittori incorre è la mancata “pianificazione” del personaggio. Questa pianificazione deve essere attenta, meticolosa e dettagliata poiché le informazioni che decidiamo di far confluire al personaggio le ritroveremo durante l’esposizione di tutta la storia. Subito dopo la scelta del ruolo è necessario tracciare le caratteristiche comportamentali dell’attore del nostro racconto. Quali sono queste caratteristiche? Per rispondere brevemente è possibile definire la personalità di un personaggio in alcuni punti: 

  • Conflitto. Ciascun personaggio ha un conflitto che può essere più o meno profondo. Il conflitto è unico e personale. Mario può essere ossessionato dall’avanzamento della propria carriera mentre la compagna, Alice, può voler migliorare la propria qualità di vita indipendentemente dalla sua posizione lavorativa. Il conflitto di Mario è diverso da quello di Alice. 
  • Empatia. L’empatia è la capacità di percepire le emozioni delle altre persone e rispondere ad esse. Nell’esempio di prima, Alice potrebbe provare empatia per il conflitto di Mario e cercare di spingerlo e supportarlo nell’inseguire (e raggiungere) la sua necessità.
  • Trasparenza. Quanto è trasparente il personaggio che stiamo ideando? Le sue intenzioni sono chiare? Questa caratteristica è molto utile nel creare curiosità nel lettore. Di conseguenza aumenterà la tensione del racconto poiché chi legge sarà invogliato a scoprire le caratteristiche più intime del personaggio.

Progressione o definizione immediata?

Jack Torrance, dal capolavoro “Shining”, ha una caratterizzazione ben precisa. Il suo carattere emerge e si forma durante la narrazione. La follia che, lentamente, lo divora è la trasposizione scritta di un definito e delineato carattere. Ne “I dolori del giovane Werther” il fitto scambio epistolare tra Werther e il suo amico Guglielmo forma, lettera dopo lettera, l’animo romantico dei personaggi tramite un crescendo di emozioni, sentimenti e paure.

Non tutti i personaggi vengono presentati al lettore pagina dopo pagina. In “Trainspotting” i personaggi sono brutalmente presentati già dalle primissime pagine. La loro condizione e caratterizzazione è immediata.

Consigli per la definizione di un personaggio

Come definire un personaggio? Dipende da molti fattori. Un giallo oppure un poliziesco è ricco di colpi di scena e ben si presta a una progressione narrativa. I personaggi mutano durante lo scorrimento della storia. Un romanzo storico, invece, ben si adatta a una definizione immediata delle caratteristiche principali dei personaggi.